Una mattina d'inverno

Questa storia è stata scritta per il COWT 2020, settimana 6, missione 2 ( Apricity: il calore del sole in una giornata d'inverno)

Tutte le storie devono iniziare per H (per il nick Hermes)

Warning: cat hair

Rating: safe

Parole: 636

Dedicato a una dolce vecchietta.

 

 

“Ho fame! Ho faaaaameeeee!”

 

Miu miagolò nella casa vuota, ma non c'era nessuno a sentirla.

Non le piacevano le mattine

Ancora meno quelle invernali.

Erano fredde.

 

Tutti erano via: Tommy era a scuola, la mamma e il papà al lavoro.

 

Miu non si annoiava più, era ormai troppo grande per voler giocare ma sentiva comunque la mancanza di qualcuno.

In particolare Tommy.

Anche se non era lui a darle da mangiare, era il suo preferito.

 

C'era odore di qualcosa di buono in cucina.

Forse si erano dimenticati gli avanzi della sera prima.

 

Il piano era piuttosto alto, ma Miu era determinata. Nonostante le zampe, specialemente quelle inferiori, non avessero la stessa potenza di una volta, se si impegnava poteva ancora farcela.

 

Miu si concentrò, inspirò e saltò più in alto che poteva.

Purtroppo non abbastanza in alto, e sbattè il musino per terra.

 

Che male.

 

Ma più che il male, era l'imbarazzo.

Per fortuna che nessuno aveva visto.

 

Una volta sarebbe stato uno scherzo saltare sul piano della cucina.

 

Rimase un po' lì, aspettando che il dolore passasse.

Forse era meglio lasciare stare.

 

Non aveva particolarmente fame, ma l'odore era molto buono... e non c'era molto altro da fare.

 

No, non avrebbe mollato per così poco.

 

Si rannicchiò su se stessa, gli occhi fissi sul piano.

Stavolta saltò e riusci a salire.

Il piano era liscissimo, per questo era scivolata prima.

Era soddisfatta, anche se un po' indolenzita. Annusò con cura quello che si trovava davanti, visto che c'era. Frutta. Niente d'interessante.

 

Si diresse verso il piatto avanzato. Era sul lavello della cucina, ma non era circondato dall'acqua come al solito.

Un pezzettino di carne era rimasto sul piatto. Era quello di Tommy. Si era dimenticato di buttare gli avanzi.

 

Miu tastò il terreno, era sgradevolmente bagnato, ma le bastò appoggiarsi con una singola zampa per arrivare ad afferare il pezzetto rimasto.

Lo prese in bocca e scese dal piano.

Le zampe le cedettero ancora, ma riuscì a non sbattere nuovamente il muso per terra.

Con andatura un po' barcollante si aggirò per la casa cercando il posto migliore per un pisolino.

Il divano era una buona opzione, oppure il letto sfatto di Tommy... ma alla fine si decise per la sua postazione preferita.

Tommy sapeva quanto le piacesse stare sul davanzale della finestra di camera sua, e per aiutarla le aveva lasciato una sedia appoggiata in modo che non dovesse fare un'unico balzo decisamente più impegnativo.

 

Tommy era speciale.

 

 

Miu saltò prima sulla sedia e poi sul suo amato davanzale.

Nonostante fosse inverno c'era sole, e i raggi riuscivano a scaldarla comunque.

Da quella postazione poteva vedere la strada di casa, da dove sarebbero rientrati tutti, prima o poi. Mangiò con calma il suo pezzettino di carne. Era molto buono.

La carne era un po' dura, quindi ci mise un po' a strapparla.

Le facevano male i denti.

 

Accidenti... Tommy le avrebbe spezzetato il cibo prima di darglielo. L'avrebbe accarezzata con delicatezza dicendole che era brava.

 

Quando si decideva a tornare?

 

Miu strappò la carne con fatica ma con soddisfazione.

Non aveva certo bisogno di lui per mangiare.

Erano anni che prendeva tutto il cibo che trovava in giro, di certo non avrebbe smesso adesso solo perché saltare sul ripiano era più difficile o perché i denti le facevano male.

 

Dopo mangiato si stiracchiò per bene e si accoccolò per riposare. I raggi del sole erano piacevoli sul suo manto scuro.

Il caldo le alleviava gli acciacchi, specialmente dopo tutti quegli sforzi.

 

Si assopì senza accorgeresene. Si svegliò per il freddo, visto che nel frattempo il sole si era spostato e i raggi adesso la colpivano solo a metà, lasciando le zampe posteriori al freddo. Si riposizionò, arrotolandosi su se stessa e facendosi più piccola.

Il calore del sole... era piacevole anche sulla pancia chiara.