A day in the limelight
Aug. 23rd, 2020 02:40 am![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Questa storia è scritta per la challenge Esploratori del Polyverso - Capitolo 1, settimana 1.
Prompt: giungla Rating: SAFE
Fandom: Star Trek (TOS)
“Amy Santiago, è stata scelta come quarto e ultimo membro della squadra di sbarco per questa missione. E' attesa nella sala di teletrasporto tra 15 minuti”
La voce di Uhura, ufficiale della comunicazione rimbombò nella stanza che Amy divideva con altre quattro reclute della U.S.S. Enterprise. Purtroppo l'avviso svegli la sua conquilina Lucy, che di solito faceva il turno complementare al suo. Ancora in pigiama e con i capelli arruffati, la guardò con un sguardo pieno di pietà che Amy non fu in grado di sostenere.
“Continua a dormire Lucy. Buonanotte”
Si alzò in fretta e se ne andò, prima di cedere alla tentazione di dirle addio.
-
“Buongiorno, capitano Kirk, è un onore”
Il capitano le fece un grosso sorriso, ma fu il vicecapitano a risponderle.
“Era logico sveglierla. E' l'unico membro dell'intero equipaggio ad avere precendente esperienza nella Giungla di Ju' Maan”
Amy annuì. Ecco la ragione.
Seguì i membri più anziani sul teletrasportatore, stando attenta a mettere entrambi i piedi nella zona illuminata, mentre sentiva che il cuore le poteva esplodere da un momento all'altro.
Stava accompagnando Il Capitano, Il Vicecomandante e Il Medico della nave, lei, una semplice recluta del reparto della security.
Si lisciò il davanti della sua maledetta uniforme rossa.
'Morirò. Morirò senza ombra di dubbio'.
Vide il suo corpo circondarsi di piccole scintille e farsi semitrasparente.
Si ricordò della volta in cui avevano teletrasportato a bordo un povero pilota del millenio precedente, della volta in cui il capitano era stato teletrasportato male e aveva subito un cambio di personalità tale da doverlo rinchiudere. Pregò che almeno stavolta il teletrasportatore non avesse un malfunzionamento e-
-si ritrovò in mezzo alla vegetazione, il terreno era morbido sotto i suoi stivali. L'aria era terribilmente umida ma respirabile, e una fitta pioggerella la infradiciò in pochi istanti.
Era ancora viva.
“Suarez, abbiamo poco tempo per arrivare alla nostra destinazione, il tempio di Su'Maam. Abbiamo raggiunto il punto più vicino in cui il teletrasportatore poteva portarci, ma da qui in poi dobbiamo proseguire a piedi. Tenga la mappa”
Ovviamente, OVVIAMENTE c'era qualcosa che non andava. Era chiedere troppo arrivare direttamente nel posto senza dover fare kilometri dentro a un territorio ostile.
Come aveva potuto pensare che una missione quinquennale nello spazio fosse una buona idea?!
Ma doveva tenere duro. Aveva un vantaggio. Non si trovava in un luogo sconosciuto. Aveva vissuto nel pianeta Su'tum per un anno. Almeno sapeva quali creature potevano attaccarli. Forse qualche speranza c'era.
Il comandante Spock le porse un tablet con una cover resistente all'acqua, che lei accettò e studiò rapidamente.
Amy sospirò di solievo. Non erano tenuti a spiegarle per filo e per segno il motivo per cui si trovavano lì, ma almeno aveva una missione apparentemente semplice.
Quel pensiero le fece gelare il sangue.
Un semplice controllo.
Una comune pattuglia.
Ordinaria amministrazione.
Erano sempre quelle le occasioni in cui i cadetti come lei abbassavano la guardia e tiravano le cuoia nelle maniere più atroci possibili.
I problemi di tre anni prima sembravano così sciocchi, adesso.
Aveva mollato il suo ragazzo del liceo perché non voleva sposarsi a diciannove anni e avere un figlio a venti.
Quella banalità la spaventava, eppure era nulla confronto a tutto questo.
Che imbecille sono stata.
'Oggi morirò. Vediamo quanto sarà inutile'
Non smise di pensarlo quando proseguirono nella foresta, lei in prima linea a fare da vittima sacrific- guida.
Nemmeno quando incontrarono un Millepiedi Gigante che quasi le staccò la testa di netto senza che nemmeno se ne accorgesse, o il Dottor Mccoy attirasse innevvertitamente l'attenzione di alcune Liane Carnivore che lo stavano per avviluppare e asfissiare nelle loro grinfie.
Nemmeno quando arrivarono a destinazione e consegnarono al tempio una scatola di cui ignorava il contenuto (meglio non sapere).
Non si rilassò nemmeno quando, ritornati nel luogo di partenza, il capitano inviò la richiesta di trasporto.
'Ecco. Questo è il momento. Credevo di essermi salvata, che tutto fosse andato liscio. E invece, proprio all'ultimo ecco che- '
si ritrovò di nuovo sulla nave, sana e salva, anche se molto più sporca di com'era arrivata.
"Sono viva?"
La sua voce era poco più che un sussurro, ma Spock si voltò comunque verso di lei.
"Certo, siamo appena tornati sulla nave"
"... incredibile"
Il capitano le diede una pacca sulla spalla.
"Complimenti! Ha svolto un ottimo lavoro. La terremo in considerazione per la prossima trasfert-"
"Dio no, lasciatemi qui.. capitano" disse in fretta Amy prima di farsi abbindolare di nuovo.
Le era andata bene una volta, meglio non sfidare la fortuna.